La Fede nel Destino buono o cattivo
E crediamo nel Destino buono o cattivo (che sia), che è il Decreto di Allah l'Altissimo per gli esseri umani, e (tutto) ciò seguendo la Sua pre-conoscenza e come conseguenza della Sua saggezza.
Il Destino si suddivide in quattro categorie:
- la scienza: crediamo che Allah l'Altissimo sia Sapiente su tutte le cose. Egli (SWT) sa ciò che era e ciò che sarà, e come sarà, e tutto ciò attraverso la Sua pre-conoscenza, eterna. Allah (SWT) non può apprendere un Sapere nuovo dopo averlo (precedentemente) ignorato, e nessun oblio lo coglie dopo aver avuto conoscenza di qualcosa.
- La prescrizione: crediamo dunque che Allah l'Altissimo abbia prescritto nella Tavola custodita (alLawh al-Mahfûdh) ciò che avverrà fino al Giorno della Resurrezione:
Non sai che Allah conosce ciò che c'è nei cieli e sulla terra? Tutto ciò (è racchiuso) in un Libro; ciò è facile per Allah!
Corano XXII. Al-Hajj (Il Pellegrinaggio), 70
- La volontà: crediamo che Allah (SWT) abbia voluto tutto ciò che si trova nei cieli e sulla terra; nessuna cosa può esistere senza la Sua volontà. Ciò che Allah (SWT) vuole si realizza, e ciò che Egli (SWT) non vuole non si realizza.
- La creazione: crediamo che:
Allah è il Creatore di tutte le cose e di tutte le cose è il Garante. Egli detiene le chiavi dei cieli e della terra. Coloro che non credono nei segni di Allah sono i perdenti.
Corano XXXIX. Az-Zumar (I Gruppi), 62-63
E queste quattro categorie inglobano ciò che viene realizzato da Allah (SWT) stesso, e quando qualche cosa viene prodotta dall'azione di uno dei Suoi servi (parole, atti o rinuncia (all'azione)), (anche) ciò è perfettamente conosciuto da Allah l'Altissimo, e già scritto resso di Lui; (ed) Egli (SWT) l'ha voluto e l'ha.
…per chi di voi voglia seguire la Retta Via. Ma voi lo vorrete solo se lo vorrà Allah, il Signore dei mondi. creato.
Corano LXXXI. At-Takwîr (L'Oscuramento), 28-29
…Se Allah avesse voluto, non si sarebbero uccisi tra loro; ma Allah fa quello che vuole
Corano II. Al-Baqara (La Giovenca), 253
Se Allah volesse, non lo farebbero. Lasciali dunque alle loro bestemmie.
Corano VI. Al-An'âm (Il Bestiame), 137
mentre è Allah Che vi ha creati, voi e ciò che fabbricate
Corano XXXVII. As-Sâffât (I Ranghi), 96
Ma nello stesso tempo crediamo che Allah l'Altissimo abbia messo a disposizione dei Suoi servi una possibilità di scelta e una forza attraverso cui si producono i loro atti.
Le prove che il servo esegue l'atto per sua propria scelta e mediante la sua forza sono:
1- La Parola dell'Altissimo:
Le vostre spose per voi sono come un campo. Venite pure al vostro campo come volete…
Corano II. Al-Baqara, 223
Se avessero voluto, si sarebbero ben preparati a partire…
Corano IX. At-Tawba (Il Pentimento), 46
Allah (SWT) ha dunque assicurato al Suo servo una via attraverso la quale quest'ultimo accede alla realizzazione dei suoi atti, e delle disposizioni che prende, e tutto ciò con la Volontà dell'Altissimo.
2- Il fatto di impartire l'ordine e il divieto al servo: se quest'ultimo non possedesse né possibilità di scelta né forza (per compiere gli atti), dirigerlo in questo modo supporrebbe che gli si stiano imponendo cose
insopportabili. E ciò non è conforme alla saggezza di Allah l'Altissimo, e alla Sua Misericordia, ed Egli (SWT) è il Veridico, nella Sua Parola:
Allah non impone a nessun'anima al di là delle sue capacità…
Corano II. Al-Baqara (La Giovenca), 286
3- Felicitarsi con colui che compie il bene per le sue buone azioni, biasimare il colpevole per la sua colpa eaccordare la retribuzione adeguata a ciascuno di essi. Se l'atto non provenisse dalla volontà del servo eper sua propria scelta, accordare felicitazioni a colui che agisce bene sarebbe una cosa inutile, e punire il colpevole sarebbe un'ingiustizia. E Allah l'Altissimo è ben al di sopra dal commettere cose inutili oingiustizie.
4- Che Allah l'Altissimo ha inviato:
Messaggeri, come nunzi e ammonitori, affinché dopo di loro gli uomini non avessero più argomenti davanti ad Allah…
Corano IV. An-Nisâ' (Le Donne), 165
5- Che ogni persona che compie un atto sente di farlo (o di tralasciarlo) senza che ciò gli causi alcuna impressione di costrizione. Si alza, si siede, esce, viaggia e risiede, tutto ciò con la sua piena volontà. Non sente in alcun momento che qualcuno lo stia obbligando a fare ciò; al contrario, fa una netta distinzione tra il compiere una cosa di sua propria volontà e il farla sotto la costrizione di qualcun altro. Occorre anche segnalare che la Legge Islamica (Shari ah) distingue saggiamente tra le due situazioni. Essa non si applica a colui che esegue un atto sotto costrizione, per ciò che riguarda i diritti di Allah l'Altissimo sui Suoi servi. E vediamo che il peccatore non può prendere a pretesto il destino di Allah (SWT) per (giustificare) il suo peccato, poiché egli ha compiuto il peccato per sua scelta, senza sapere che Allah l'Altissimo l'aveva (già) decretato nei suoi confronti, poiché nessuno conosce il destino se non dopo lo svolgimento di ciò che Egli (SWT) ha prescritto.
Nessuno conosce ciò che guadagnerà l'indomani…
Corano XXXI Luqmân, 34
E Allah (SWT) sconfessa questo loro pretesto16 con la Sua parola:
Presto gli associatori diranno: "Se Allah avesse voluto non avremmo associato alcunché, eneppure i nostri avi; né avremmo dichiarato illecito alcunché". Allo stesso modo i loro antenati smentirono, finché non provarono la Nostra severità. Di': "Potete produrre una qualche scienza? Non seguite altro che congetture e supposizioni".
Corano VI. Al-An'âm (Il Bestiame), 148
E diciamo al peccatore che si nasconde dietro al destino: perché non compie la buona azione, supponendo che Allah (SWT) l'abbia decretata in suo favore?
Poiché non vi è nessuna differenza tra questo e il peccato nell'ignoranza di ciò che è prescritto prima del compimento del suo atto.
Così, il Profeta (salla Allahu alayhi waSallam) informò i Sahaba (r) che a ciascuno è prescritto il suo posto al Paradiso oppure all'Inferno. Essi allora domandarono: "Ci rimetteremo dunque a ciò, e tralasceremo le opere (buone)?". Egli (s) rispose: "No, agite, poiché a ciascuno verrà facilitato ciò per cui è stato creato"
E replichiamo al peccatore che si nasconde dietro al destino: se egli volesse recarsi in una città e si trovasse davanti due strade: una pericolosa e difficile e un'altra sicura e facile, certamente prenderebbe la seconda enon si incamminerebbe mai per la prima. Ma direbbe, comunque, in seguito: "Ciò mi è stato decretato, è ilmio destino". E, semmai dovesse incamminarsi per la prima via, verrebbe considerato pazzo. Allo stesso modo, se gli venissero proposti due impieghi; il primo con un buon salario e il secondo meno pagato: certamente, opterebbe per il primo posto di lavoro e rinuncerebbe al secondo. Come, dunque, può scegliere per se stesso, tra gli atti della vita futura (al-Âkhirah) quelli della seconda specie, e poi dare la responsabilità al destino?!
E gli diciamo ancora che, se una malattia lo colpisse, correrebbe a bussare alla porta del medico perché lo guarisse, e sopporterebbe i dolori di una eventuale operazione chirurgica, o il sapore orribile delle medicine. Perché, allora, non fa lo stesso sforzo per (guarire) la malattia che colpisce il suo cuore a causa dei suoi peccati?
E crediamo che il male non proviene da Allah l'Altissimo, poiché la Sua Misericordia e la Sua saggezza sono assolute. Il Profeta (s) disse: "E il male non proviene da Te" . Il destino che Allah l'Altissimo decreta non comporta il male, poiché proviene da una Misericordia e da una Saggezza.
Soltanto, il male esiste nelle conseguenze dei Suoi decreti, secondo la Parola del Profeta (s), durante l'invocazione del Qunût, che egli insegnò a Hasan (r): "E risparmiami dal male che Tu hai decretato…". Egli ha aggiunto il male in ciò che Egli (SWT) ha decretato. Malgrado ciò, il male esistente certamente come risultato dei Suoi decreti non è un male puro; al contrario, può essere un male nel suo contesto, e da un certo punto di vista, e un bene da un punto di vista differente; e l'inverso.
Le calamità apparse sulla terra come la siccità, la carestia, la malattia, la povertà e la paura sono dei mali in sé, ma in un contesto più ampio possono essere dei benefici, secondo la Parola dell'Altissimo:
La corruzione è apparsa sulla terra e nel mare a causa di ciò che hanno commesso le manidegli uomini, affinché Allah faccia gustare parte di quello che hanno fatto. Forse ritorneranno (sui loro passi)?
Corano XXX. Ar-Rûm (I Romani), 41
Tagliare la mano del ladro e lapidare l'adultero sono un male per i colpevoli. Ma, d'altra parte, ciò è un bene per loro, perché essi saranno assolti dal loro peccato nella vita presente, e Allah (SWT) non li castigherà una seconda volta nell'Aldilà.
Infine, si tratta anche e soprattutto di strumenti di protezione dei beni, dell'onore e della società.