Allah
Non può passare un giorno per qualsiasi individuo, qualunque siano il suo paese, la sua lingua e la sua religione, senza che pronunci la parola “Dio”, gloria a Lui; anche coloro che non si impegnano nell’apprendimento della loro religione, siano essi musulmani, cristiani o ebrei, anche gli atei si chiedevano chi avesse creato i cieli e la terra e si rispondevano: “Allah”!!
Il fatto che ogni individuo, qualunque sia la sua fede, pronunci la parola “Dio” è proprio un miracolo, ma qual è la realtà di questo termine, caro lettore?
“Allah” è un sostantivo che indica l’Unico Dio, Creatore di ogni cosa e gli Arabi hanno utilizzato questo termine, prima dell’avvento dell’Islam, ad indicare il Dio che veneravano, ma adoravano assieme a Lui altre divinità, sostenendo che esse li avvicinavano ad Allah. Testimonianza di ciò è la diffusione prima dell’Islam, di nomi arabi quale “Abdallah”, il padre del Profeta Muhammad, pace e benedizione su di lui.
Nella lingua ebraica a questo termine corrispondono numerosi sostantivi che indicano il nome di Dio, primo “àى”, la cui pronuncia è “Il” e che significa “Allah” e si aggiunge a molte parole così come “Allah” nella lingua araba. Inoltre “àّé- àى” la cui pronuncia è “Ariil” e significa “Leone di Allah”; “âلّ-àى” che si pronuncia “Gabrail” e significa “Uomo di Allah” o “Uomo del Signore”.
L’ebraico conosce altri termini che corrispondono alla parola “Allah”, come “éنهن” che si pronuncia “Geova”, cioè il nome del Dio degli ebrei all’epoca di Mosè, pace su di lui. La cosa strana è che gli ebrei non pronunciano la parola “Geova” come dovrebbero, ma la pronunciano “Adunay” che significa “Nostro Signore” “àمهًé” e che deriva dal termine “àمهï”, cioè “il Signore” e fanno così in segno di rispetto perché sostengono che pronunciare il nome di Dio è peccato.
Molte altre volte anziché “Geova” pronunciano “نùي”, cioè “Il nome” e lo utilizzano per indicare anche il nome del Signore.
In un altro tempo gli ebrei hanno utilizzato “àىهنéي” come un nome per Dio e si pronuncia “Ilohim” ed è il plurale di “àىهن” che si pronuncia “Iloh” e che significa “Dio”. Gli studiosi sostengono che proprio questo termine riflette l’idea si molteplicità che nega l’unicità del Signore, in quanto è usato al plurale e non al singolare. Alcuni hanno fornito una spiegazione di ciò affermando che i figli di Israele non sono in grado di liberarsi dei passati resti di politeismo del tempo di Mosè, pace su di lui.
Nell’Aramia con cui è sceso il Vangelo si usa il termine “ܐܠ”, che corrisponde all’arabo “àى” e che significa “Il Dio”, ma la concezione di Dio dei cristiani è diversa da quella degli ebrei.
Nel nostro prossimo saggio proveremo a penetrare nelle concezioni di Dio, gloria a Lui, degli altri popoli, dal punto di vista ideologico, dopo averle esaminate dal punto di vista linguistico e storico….che Dio ci aiuti.