Diritti dei cittadini sui dirigenti


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Diritti dei cittadini sui dirigenti
 
 
Tra i diritti dei cittadini sui dirigenti elenchiamo:
 
1- Realizzare l'uguaglianza e l'equità dando ad ognuno i suoi diritti: la giustizia nei diritti e la giustizia nei doveri, la giustizia nella distribuzione delle responsabilità e nell'applicazione delle leggi, tutti devono essere eguali senza favoritismi o preferenze. Il profeta disse: "Il più amato ed il più vicino ad Allah il giorno del Giudizio sarà il dirigente giusto e quello più destestato ed il più lontano da Allah è il dirigente iniquo ed ingiusto: avrà il castigo più atroce." (Tirmidhi n° 1329)
 
 
2- Il dirigente non deve usare menzogne con i suoi sudditi, nè tradirli, nè commettere ingiustizie. Il Profeta disse: "Ad ogni dirigente di una comunità che muore ingannando la sua comunità sarà vietato l'accesso al paradiso." (Muslim n° 142)
 
 
 
3- Ogni dirigente deve consultarsi con i suoi sudditi circa i loro interessi politici, sociali ed economici: consultazione su ciò che non è trattato da testi esplciti; il dirigente deve dare ai sudditi la possibilità di esprimere la loro opinione in tutta libertà ed accettare quelle opinioni utili che vanno nell'interesse generale. Il Profeta durante la campagna di Badr, quando l'esercito si è accampato vicino ai pozzi d'acqua, è stato apostrofato da uno dei suoi compagni che gli domandò: "O Messaggero di Allah, questa sosta è indicazione da Allah o è tattica di guerra? Il Profeta gli rispose: "E' tattica di guerra." Il compagno allora gli disse: "Se è tattica, è meglio che sostiamo dopo i pozzi d'acqua per privarne il nemico." Il profeta apprezzò questa proposta e l'adottò.
 
 
4- La fonte di potere deve essere la sciaria islamica: la base fondamentale da adottare nei suoi rapporti con i cittadini: nessuno spazio dovrà essere dato ai sentimenti personali e alle leggi passionali che possono permettere risultati variabili. Umar Ibn Al Khattab – Allah sia soddisfatto di lui- secondo califfo dei musulmani, appena investito dal califfato, disse ad Abu Mariyem As-Saluli, uccisore di suo fratello Zayd Ibn Al Khattab: "Per Allah non ti amerò mai; lo farò solo quando la terra avrà amato il sangue." Zayd rispose domandandogli: "E questo mi priverà di uno dei miei diritti? "Umar rispose:"No!" Zayd disse: "Allora non c'è male; solo le donne, si rattristano per amore."
 
 
5- Non costruire una barriera tra se ed i sudditi, nè chiudere le porte alle loro faccie, nè considerarsi superiore a loro anzi, irragiungibile se non attraverso intermedi. Il Profeta disse: "Chi si assume una responsabilità presso i musulmani e si ritrae non facendo alcun conto delle loro necessità, della loro povertà e della loro miseria, Allah non farà il giorno del Giudizio alcun conto delle sue necessità, nè della sua povertà." (Mustadrak, n° 7027)
 
 
 
6- Il dirigente deve essere clemente con i sudditi, compatirli e non imporre loro quello che non possono sopportare: Il profeta disse: "Allah! Chi dirige la mia Comunità usando le cattive e rendendo la vita difficile rendigli la vita difficile! e chi la dirige con le buone alleviando le sue pene, alleviagli la vita!" (Muslim n° 1828) Umar Ibn Al Khattab precisa l'importanza della responsabilità e dice: "Per Allah, se una mula inciampasse in Irak temerei che Allah mi chiedesse di essa, perchè non le avessi spianato la strada." Il dirigente musulmano deve corrispondere a quello che Al Hassan Al Basri – Allah gli sia misericordioso- descrive nella lettera che mandò al califfo dei musulmani Umar Ibn Abdelaziz-Allah gli sia misericordioso. Gli scrisse dicendo: "Sappi, Comandante dei credenti che Allah ha fatto dell'imam giusto il riparatore di ogni storto, il sostegno di ogni tiranno, il risanatore di ogni corrotto, la forza di ogni debole, il giustiziere di ogni vittima e il rifugio di ogni oppresso. L'imam giusto è simile al pastore buono che compatisce il suo gregge di cammelli, lo conduce al migliore dei pascoli, gli evita ogni burrone pericoloso, lo protegge da ogni animale selvaggio e lo mette al riparo da ogni freddo e caldo. L'imam giusto è simile al padre che si preoccupa per i figli, li sostenta, li educa da grandi, si dispende per essi in vita, e lascia loro morendo quel che risparmia. É come la madre tenera, dolce, generosa con il figlio: lo ha portato sofferente in seno, lo ha partorito sofferente, lo ha fatto crescere vegliandolo, svegliandosi al suo risveglio, allattandolo, felice per la sua salute ed in angoscia per il suo lamento. L'imam giusto, o Capo dei credenti ! è il tutore degli orfani, il tesoriere dei nullatenenti, educa i loro fanciulli e ristora i loro anziani. É come il cuore all'interno del petto: il petto è sano se è sano e si ammala se va male il cuore.
 
 
L'imam giusto o Comandante dei credenti, sta tra Allah Altissimo e i Suoi servi: ascolta la parola del Signore e dà ascolto a loro; guarda Allah e Glielo mostra, va nella retta via di Allah e ve li conduce; non essere in quello che Allah ti ha fatto assumere come ha fatto lo schiavo a cui il padrone affidò la ricchezza e la famiglia, ma sperperò la ricchezza e disperse la famiglia, impoverendo i suoi e sprecando il suo denaro. Sappi, Comandante dei credenti, Allah rivelò le Sue leggi per dissuadere dal male e dal peccato. Che dire se sono commessi da chi deve ammonirne? Allah ha fatto del contrappasso la legge che preserve la vita dei Suoi servi. Che dire se sono uccisi da chi deve vendicarli? Ricordati Comandante dei credenti, della morte e di quello che le succede e dei pochi tuoi alleati presso di essa e dei pochi tuoi partigiani contro di essa. Fa' dunque provvista per la morte e per il gran terrore che le verrà dopo. E sappi o Comandante dei credenti, che hai una dimora diversa da quella in cui stai, dove dormirai a lungo e ti lasceranno gli amati solo, in fondo; fa' dunque provvista di che ti accompagnerà "il giorno in cui l'uomo fuggirà da suo fratello, da sua madre e da suo padre, dalla sua compagna e dai suoi figli" (Corano 80: 34-36). Rricordati, Comandante dei credenti "quando sarà messo sottosopra quello che è nelle tombe e reso noto quello che è nei petti" (Corano 100: 9-10), i segreti saranno tutti svelati ed il registro "questo Registro che non lascia passare azione piccola o grande senza computarla!» (Corano 18: 49) ora che hai ancora tempo prima della morte e la fine della speranza.
 
 
 
Non giudicare o Comandante dei credenti tra i servi di Allah con la legge degli ignoranti e non condurli nella via degli ingiusti; non imporre gli arroganti sui deboli, perchè non rispettano in un fedele nè parentela nè patto; se lo fai, partirai con oltre i tuoi pesi i pesi di altri. Non ti fidare di coloro che trovano godimento nella tua disgrazia e si dilettano della tua miseria nella vita futura; non guardare alla tua potenza oggi, guarda a quella che avrai domani quando sarai legato nelle corde della morte, e in piedi dinnanzi ad Allah, in un consiglio di Angeli, di Profeti e Messaggeri quando "si umilieranno i loro volti davanti al Vivente, Colui che esiste di per Sé stesso" (Corano 20: 111) Anche se non sono arrivato con la mia esortazione al grado raggiunto dai più intelligenti di me e non ho dato prova di pietà e di sincerità, considera questa mia epistola come il medicinale amaro che un amico vuol amministrare ad un suo paziente per restituirgli la salute. Pace su di te, o Comandante dei credenti, accompagnata dalla misericordia e dalle benedizioni di Allah."
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