L'Elevazione della Condizione Femminile (2 di 5): Tra due Estremi
Questa è la tradizione che l'Occidente ha ereditato e, in seguito troviamo nel 1800 i primi scritti in cui donne e uomini che chiedevano il cambiamento di queste idee. Così prendono origini i primi movimenti femministi. Uno dei primi libri scritti fu “ Vindication for the Rights of Women” (Vendetta per i Diritti delle Donne) di Maria Walsencraft,e apparve nel 1800. Quindi iniziarono le donne a ricevere sempre più diritti col passare tempo. I primi di questi erano fondamentalmente i diritti legali, perché fino al 1800 le donne non possedevano il diritto di proprietà e non potevano godere delle proprie ricchezze come gli uomini. È ben noto il fatto che le prime leggi che permettevano alle donne di possedere a titolo personale immobili negli Stati Uniti o in Europa, apparvero solo negli ultimi due decenni del 1800.
La rivoluzione industriale ha prodotto un ulteriore impulso, un'altra ricerca a questo movimento femminista. Le donne nella rivoluzione industriale, soprattutto in Inghilterra, erano costrette a lavorare per molte ore nelle miniere di carbone ecc, e ricevevano una retribuzione insignificante rispetto a quella degli uomini. Così la prima denuncia del movimento fu quella di una pari retribuzione in proporzione alla quantità di ore lavorate.
In questo secolo, infine si è giunti ad una rottura totale di tutto ciò che poteva rappresentare in qualche modo la tradizione occidentale. Prese vita dall'ultimo movimento femminista, dopo la seconda guerra mondiale, un nuovo movimento avente come obiettivo l'emancipazione delle donne, non solo in termini di diritti legali, ma ha messo in discussione anche alcuni dei costumi della società, chiedendo maggiore libertà sessuale sia per donne sia per gli uomini. Questo sosteneva che molti problemi fossero causati dall'istituzione del matrimonio e dal concetto di famiglia, ecc. Così le persone hanno iniziato a scrivere circa la necessità di distaccarsi da questi ideali.
Così nel 1990, giungiamo in Occidente ad una disputa prevalente in cui si discute il tema in termini di “genere”, e non più di “sesso”. Questa idea infatti è stata pronunciata recentemente in un libro intitolato “The Age of Extremes”. L'autore sostiene l'idea che non vi sia alcuna differenza tra maschio o femmina e che il genere sia legato solo all'ambiente. Così cambiando ambiente, dunque, gli uomini possono coprire i ruoli delle donne ed esse coprire i ruoli degli uomini modificando il tipo d'istruzione e il clima. Questa è la conclusione alla quale si è giunti oggigiorno. Così, in questi 2500 anni di antica tradizione occidentale, si passa da quel primo estremo manifestato dai Greci, dove alle donne era negata la loro umanità essenziale, a questo estremo oggi espresso, dove si suppone che non ci siano differenze tra i sessi, e che sia un problema di genere, di clima e d'ambiente. Questo è, ovviamente, un breve riassunto della concezione del mondo riguardo a questo tema. Non ho dato il dovuto diritto a quei 2500 anni con questi minuti contati, ma era giusto per avere un'idea.
L'altra concezione che vorrei riportare in modo più dettagliato è quella islamica. In che modo quindi l'Islam tratta il tema della donna? Innanzitutto è necessario ricordare che i musulmani differentemente dai filosofi greci o dagli scrittori francesi post-rivoluzione francese, per esempio, credono che i loro concetti, le idee e le convinzioni non siano quelle di altri uomini, bensì prestano fede che i loro insegnamenti, il loro credo, la loro pratica e tutto ciò che è legato a questi, faccia parte di una rivelazione divina, cui sua verità e veridicità sono quindi indiscutibili, in quanto appunto rivelazione di Dio. Il Creatore sa meglio ciò che ha creato. Egli ha creato l'uomo, ed è un Dio saggio ed onnisciente, Egli sa certamente ciò che è più adatto. Infatti, Egli decreta il meglio per l'umanità di Sua creazione. Perciò, i musulmani cercano di vivere la propria vita seguendo un codice di prescrizioni che è l'espressione di questa fede.
Ora io non voglio discutere i vari dettagli del codice di prescrizioni perché penso non sia opportuno farlo in questa conferenza. Potrebbero comunque emergere quesiti a riguardo e sarò comunque lieto di rispondere a tutte le eventuali domande. Ma ad ogni modo, quello che vorrei discutere con voi è come l'Islam considera le donne, e in altri termini, discutere su cos'è la femminità nell'Islam? Credevano forse i musulmani, come i primi scrittori greci o i primi Padri della Chiesa, che le donne non fossero totalmente degli esseri umani? Le consideravano forse trappola di Satana, e che quindi dovevano essere evitate e guardate come qualcosa di malvagio e pericoloso? In che modo percepivano le donne?
Osservando le tradizioni islamiche, che, come ho esposto in precedenza, sono basate sulla rivelazione rappresentata dal Corano, diventa molto chiaro come ai musulmani sia insegnato che gli uomini e le donne condividono un'unica realtà umana – e quindi pari nella loro qualità umana e che non vi è differenza tra di loro nelle dimensioni di questa natura umana. Ora è possibile andare oltre, ma come ho spiegato prima, nella civiltà occidentale iniziale si affermava che le donne non fossero esseri umani completi.
Quindi questo che è stato insegnato 1400 anni fa rappresenta un'idea rivoluzionaria, nel senso che solo negli ultimi 100 anni circa la questione circa la completezza umana delle donne è stata accettata nei circoli intellettuali occidentali. Inizialmente, infatti, le donne non erano considerate esseri umani completi.
Il Corano nel descrivere le origini del genere umano dice, approssimativamente in italiano:
“O gente! Invero vi Abbiamo creati da un maschio e da una femmina e vi Abbiamo reso popoli e tribù affinché vi conosciate. Invero il più nobile di voi è colui che si tiene maggiormente lontano dai motivi del castigo”. [Corano 49:13]
Questo versetto coranico insegna come gli esseri umani provengano da un solo maschio e da una sola femmina. Indica chiaramente che il maschio e la femmina in termini di natura umana sono di pari livelli. Allo stesso modo in un altro versetto - appartenente ad un capitolo conosciuto come il capitolo delle donne poiché la maggior parte dei temi discussi in esso trattano temi riguardanti alle donne – inizia, approssimativamente in italiano:
“… Colui che vi ha creati da un unico essere e da questo ha creato la sua sposa..”
... questo riferito ad Adamo ed Eva,
“…e da questi due ha diffuso molti uomini e donne…” [Corano 4:1]
Così viene nuovamente ribadito che gli uomini e le donne, quindi tutto il genere umano, proviene da un'unica fonte, da una sola famiglia, da un'unica coppia di genitori. Questo dimostra che l'identità umana delle donne è piena quanto quella degli uomini.
Allo stesso modo nella tradizione del Profeta Muhammad, che Allah lo elogi e lo preservi,- che rappresenta la seconda fonte della religione islamica - troviamo che il Messaggero, che Allah lo elogi e lo preservi, disse in un hadith (detto profetico) che le donne in verità sono una metà gemella degli uomini. La parola araba shaqaa'iq, infatti, che ho tradotto come metà gemella, significa letteralmente prendere un qualcosa e dividerlo a metà. Risalta quindi il fatto che ci sia un'unica umanità, un'unica essenza condivisa, in cui sono presenti due metà gemelle, un uomo e una donna. E questo si ripete spesso nel Corano.
Le parole del Profeta Muhammad, che Allah lo elogi e lo preservi, rilevano anch'esse tale concetto.
Come ho affermato in precedenza, sapere come la tradizionale civiltà occidentale giudicava le donne e come non le considerava partner e soci a pieno titolo dell'umanità, è un concetto molto importante da tenere a mente quanto si tratta questo tema. Infatti, anche se tale ora potrebbe non rappresentare chissà quale sorpresa perché ritenuto sottointeso- che gli uomini e le donne siano esseri umani completi- ma questo è un dato di fatto solo recentemente nelle tradizioni occidentali.